Storia fotografica dell'Osservatorio Astronomico di Brera
La sede di Brera dal secondo dopoguerra a oggi (1948-oggi)

L'attività osservativa a Brera, che aveva già avuto una progressiva riduzione nella prima metà del XX secolo a causa del deterioramento delle condizioni atmosferiche a Milano, subì un ulteriore colpo dai danni provocati dalla guerra. Nel dopoguerra la ricerca scientifica riprese, ma ormai tutte le attività osservative si svolgevano nella sede di Merate. L'unica eccezione furono le osservazioni astrometriche e legate alla misura del tempo e alla nascente geodesia spaziale, che ebbero un forte impulso a partire dal coinvolgimento dell'Osservatorio nell'Anno Geofisico Internazionale (1957), in occasione del quale la vecchia cupola del rifrattore Merz-Repsold, che nel 1936 era stato trasferito a Merate, fu ricostruita per ospitare alcuni strumenti dei passaggi. A lato di questa attività scientifica fu istituito anche un Centro di Cronometria, allo scopo di utilizzare le strutture legate alla conservazione del tempo fisico per le applicazioni del tempo e della frequenza per uso civile e industriale. Anche queste attività però furono interrotte agli inizi degli anni '70, per cui attualmente Brera è sede di ricerca astronomica basata sull'analisi di dati presi in altri siti, di attività divulgativa e museale, oltre a ospitare gran parte degli uffici amministrativi dell'istituto.

La cupola a fiore

La cupola a fiore, così chiamata a causa del suo meccanismo di apertura, che fa uso di quattro placche triangolari di metallo che si aprono verso l'esterno, come i petali di un fiore, scoprendo due strisce di cielo in direzione nord-sud ed est-ovest, a uso degli strumenti dei passaggi. Fu costruita nel 1957 nel luogo prima occupato dalla cupola del rifrattore Merz-Repsold, che era stata seriamente danneggiata dai bombardamenti del 1943, in occasione della partecipazione dell'Osservatorio all'Anno Geofisico Internazionale.

Meccanismo di apertura della cupola a fiore

Particolare del meccanismo di apertura della cupola a fiore, con due dei pistoni idraulici che sollevano i quattro settori metallici che costituiscono la copertura della cupola, provocandone l'apertura. È visibile anche una delle colonne in muratura che sostengono gli strumenti dei passaggi.

Interno della cupola a fiore

Veduta dell'interno della cupola a fiore, con tre dei quattro strumenti dei passaggi che vi erano installati. Lo strumento al centro è l'Askania AP 100 che fu acquistato in occasione dell'Anno Geofisico Internazionale (1957).

Inaugurazione della cupola a fiore

Cerimonia di inaugurazione della cupola a fiore nel 1957. In primo piano Francesco Zagar, direttore dell'Osservatorio, con a lato (a sinistra) l'onorevole Giuseppe Togni, ministro dei Lavori Pubblici; all'estrema destra Edoardo Proverbio.

La cupola a fiore

Fotografia recente (marzo 2010) della cupola a fiore.

La cupola a fiore (piano inferiore)

Il piano inferiore della cupola a fiore. L'edificio fu eretto sfruttando i muri portanti della cupola del Merz-Repsold, costruendo a metà della loro altezza un soppalco sostenuto da putrelle di ferro (visibili nella parte superiore della fotografia) per ricavare un piano rialzato su cui installare gli strumenti dei passaggi (molto più piccoli del precedente rifrattore).

La cupola a fiore (piano inferiore)

Nel 1995 la cupola a fiore, ormai inutilizzata da più di vent'anni come luogo di osservazione, è stata restaurata su progetto dell'architetto Caccia Dominioni; il piano inferiore è stato trasformato in una sala per conferenze, intitolata a Francesco Zagar. Il soffitto di questa sala è ancora sostenuto dalle putrelle originali del 1957, come si vede in questa recente fotografia (giugno 2010).

La cupola a fiore (piano superiore)

Anche al piano superiore della cupola a fiore, dove fino al 1970 erano installati gli strumenti dei passaggi, l'architetto ha conservato il più possibile la struttura originaria, mantenendo le placche triangolari di copertura, bloccate in posizione semiaperta da inserti di metallo rivestiti internamente di legno e dotati di lucernari (fotografia del giugno 2010).

La cupola a fiore vista dall'Orto Botanico

La cupola a fiore dopo l'intervento di ristrutturazione del 1995, ripresa dall'Orto Botanico (fotografia del febbraio 2011).

Orologio atomico

Un orologio atomico (al rubidio) e gli apparecchi elettronici collegati, che facevano parte della strumentazione dedicata allo studio del tempo e della rotazione terrestre (fotografia del 1970 circa).

Apparecchiature per la sincronizzazione di orologi

Apparecchiature per la ricezione di segnali orari e la loro elaborazione, che facevano parte della strumentazione dedicata allo studio del tempo e della rotazione terrestre (fotografia del 1970 circa).

Campioni di frequenza al quarzo

Due campioni di frequenza al quarzo, installati in una camera termostatata, che facevano parte della strumentazione dedicata allo studio del tempo e della rotazione terrestre (fotografia del 1970 circa).

Orologio atomico

Un orologio atomico al cesio che faceva parte della strumentazione dedicata allo studio del tempo e della rotazione terrestre. Lo strumento è attualmente conservato in un magazzino nella sede di Merate (fotografia del maggio 2010).

Apparecchiature per il servizio del tempo

Apparecchiature che facevano parte della strumentazione dedicata allo studio del tempo e della rotazione terrestre e al servizio del tempo (distribuzione di segnali orari).

Antenne per il servizio del tempo

Antenne che servivano per il servizio del tempo fornito dal Centro di Cronometria di Brera (trasmissione di segnali orari e campioni di frequenza per uso scientifico e industriale), collocati sopra l'ex campanile della Chiesa di Santa Maria di Brera (la cosiddetta torre degli Umiliati). A destra delle antenne si vedono anche strumenti per le rilevazioni meteorologiche.

Strumenti meteorologici

Strumenti per la misurazione di dati meteorologici sui tetti dell'Osservatorio di Brera.

Strumenti meteorologici

Strumenti per la registrazione di dati meteorologici e sull'inquinamento atmosferico.

Teodolite Askania TPR Gigas

Letizia Buffoni (a sinistra) e Alessandro Manara (a destra) manovrano il teodolite TPR Gigas, della ditta Askania di Berlino. Si tratta di uno strumento dotato di un sistema di puntamento motorizzato che veniva usato per misurare le posizioni di satelliti artificiali al fine di calcolarne l'orbita. Lo strumento fu acquistato nel 1965, sulla scia degli studi di geodinamica e fisica terrestre inaugurati dalla partecipazione dell'Osservatorio di Brera all'Anno Geofisico Internazionale (1957).

Teodolite Askania TPR Gigas

Il teodolite Askania TPR Gigas, che fino al 2019 era esposto nella galleria del Museo Astronomico di Brera (fotografia del dicembre 2010).

Il rifrattore Merz-Salmoiraghi sul Monte Conero

Il rifrattore Merz-Salmoiraghi installato in una postazione provvisoria sul Monte Conero (Ancona) per osservare l'eclissi totale di Sole del 15 febbraio 1961. Fu una delle ultime occasioni in cui lo strumento, ormai obsoleto, è stato usato per una finalità scientifica, prima di essere messo in pensione. La persona alla destra dello strumento è Edoardo Proverbio.

La spedizione per l'eclissi di Sole al Monte Conero

Foto di gruppo di alcuni dei partecipanti alla spedizione per osservare l'eclissi totale di Sole del 15 febbraio 1961 al Monte Conero. Si riconoscono: Margherita Hack (terza da sinistra), Francesco Zagar (al centro), Alberto Masani (all'estrema destra).

Calcolatore IBM 1620

Il calcolatore IBM 1620, acquistato dall'Osservatorio di Brera agli inizi degli anni '60; veniva utilizzato per la riduzione di osservazioni astrometriche, fotometriche e spettroscopiche.

L'IBM 1620 era un calcolatore elettronico a transistor; fu prodotto in circa 2000 esemplari tra il 1959 e il 1970. Utilizzava una rappresentazione interna decimale a lunghezza variabile, con mantissa che poteva variare da 2 a 100 cifre decimali; la memoria comprendeva, a seconda della configurazione, da 20,000 a 60,000 cifre decimali da 6 bit. I tempi richiesti per operazioni su numeri di 8 cifre erano 1.2 ms (addizione) e 12.5 ms (moltiplicazione). L'input/output avveniva per mezzo di schede o nastri perforati; poteva anche essere dotato di dischi magnetici (IBM 1311) della capacità di 2 Mb.

Stand del Centro di Cronometria alla Fiera di Milano del 1961

Stand del Centro di Cronometria di Brera alla Fiera di Milano del 1961.

Corridoio di ingresso dell'Osservatorio nel 1958

Il corridoio di ingresso dell'Osservatorio di Brera (attualmente occupato dalla galleria del Museo Astronomico) come appariva nel 1958.

Francesco Zagar

Ritratto di Francesco Zagar (1900-1976), direttore dell'Osservatorio dal 1948 al 1971.

Luigi Volta e Francesco Zagar

Francesco Zagar (a destra) ritratto insieme a Luigi Volta (1876-1952), pronipote del fisico Alessandro Volta, che era stato direttore dell'Osservatorio dal 1941 al 1948.