Storia fotografica dell'Osservatorio Astronomico di Brera
Il periodo teresiano (1773-1796)

Dopo la soppressione della Compagnia di Gesù nel 1773 l'Osservatorio passò sotto il controllo diretto del governo austriaco. Dopo il pensionamento di padre Louis Lagrange (nel 1777), l'Osservatorio fu gestito dai suoi tre allievi: Francesco Reggio (1743-1804), Angelo de Cesaris (o Cesaris, 1749-1832) e Barnaba Oriani (1752-1832). Un altro personaggio importante di quel periodo fu Joseph (Giuseppe) Megele, macchinista esperto nella costruzione di orologi e strumenti astronomici di precisione. Tra le imprese condotte a termine dall'Osservatorio in questo periodo ricordiamo: la determinazione dell'orbita del pianeta Urano (scoperto dall'astronomo inglese William Herschel nel 1781) da parte di Oriani; la costruzione della meridiana nel Duomo di Milano (1786); la campagna di misurazioni geodetiche per la preparazione della Carta del Milanese e del Mantovano (1788-1791). Nel 1774 esce il primo numero delle Effemeridi astronomiche di Milano (Ephemerides Astronomicae ad Meridianum Mediolanensem), annuario ufficiale dell'Osservatorio che verrà pubblicato senza interruzioni per un secolo.

Settore equatoriale di Sisson

Settore equatoriale del costruttore inglese Jeremiah Sisson (1774). Fu acquistato da Louis Lagrange, e fu l'unico strumento equatoriale in dotazione all'osservatorio per circa un secolo, fino all'installazione del rifrattore Merz da 8 pollici nel 1875; fu lo strumento con cui Schiaparelli scoprì il pianetino Esperia nell'aprile 1861, e condusse le sue prime osservazioni di comete. Lo strumento è attualmente esposto nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.

Telescopio rifrattore da 76 mm di Dollond-Megele

Il telescopio rifrattore costruito nel 1778 da Giuseppe Megele, meccanico dell'Osservatorio; monta un doppietto acromatico Dollond da 76 mm di diametro.

Particolare del telescopio rifrattore da 76 mm di Dollond-Megele

Particolare della montatura del telescopio rifrattore da 76 mm di Dollond-Megele. L'asse principale dello strumento è montato su una piastra la cui inclinazione rispetto all'orizzonte può essere variata per mezzo di un meccanismo dotato di vite senza fine; a seconda dell'inclinazione della placca il telescopio poteva essere usato in configurazione altazimutale (asse principale verticale) oppure equatoriale (asse principale diretto verso il polo nord celeste).

Micrometro di Megele

Micrometro filare costruito da Giuseppe Megele in dotazione al suo telescopio rifrattore da 76 mm di diametro.

Quadrante murale di Ramsden

Quadrante murale del famoso costruttore inglese di strumenti scientifici Jesse Ramsden (1789); lo strumento è attualmente esposto nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.

Alcuni strumenti in uso all'Osservatorio nel 1780

Figura tratta dalle Ephemerides Astronomicae per l'anno 1780, che illustra alcuni degli strumenti in uso all'Osservatorio a quell'epoca. Partendo da destra, si vedono: il sestante mobile di Canivet del 1765 (Fig. 1), attualmente esposto nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano; l'intelaiatura metallica che sosteneva la copertura delle quattro torrette coniche che si ergevano dalla terrazza superiore della Specola di Boscovich (Fig. 3); il telescopio Dollond-Megele da 76 mm di apertura, con il suo micrometro (Fig. 4); una macchima parallattica che non ci è pervenuta (Fig. 5).

Lettera di Messier sulla scoperta di Urano

Lettera del 25 aprile 1781 con cui l'astronomo francese Charles Messier informa gli astronomi di Brera della scoperta, avvenuta il mese precedente, di una nuova cometa dall'aspetto peculiare, che in seguito si rivelerà essere un nuovo pianeta, Urano. La lettera contiene le coordinate celesti in cui è stato visto il nuovo oggetto, in modo che gli astronomi di Milano possano eseguirne altre osservazioni.

Il primo articolo di Oriani su Urano

Pagina iniziale del primo articolo scritto da Barnaba Oriani sul pianeta Urano, ancora prudenzialmente indicato come singularis cometa (pubblicato sulle Ephemerides Astronomicae per l'anno 1783).

Lettera di incarico per la costruzione della meridiana del Duomo

La lettera del 12 maggio 1786 con cui Cesare Beccaria, allora membro del Consiglio di Governo del Ducato di Milano, ordina agli astronomi di Brera di costruire una meridiana nella cattedrale (Metropolitana) della città, in previsione della prossima entrata in vigore dell'ora francese.

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Il decreto imperiale del 23 ottobre 1786

Il decreto del 23 ottobre 1786 con cui l'imperatore Giuseppe II decretava l'introduzione del sistema di misura del tempo basato sull'osservazione del transito del sole al meridiano (il cosiddetto Orologio francese), e ordinava la costruzione di meridiane nelle principali città per la determinazione del mezzogiorno.

La meridiana del Duomo di Milano

La meridiana costruita dagli astronomi di Brera nel 1786, all'ingresso del Duomo di Milano.

Articolo sulla costruzione della meridiana del Duomo

Prima pagina dell'articolo di Angelo De Cesaris, pubblicato sulle Ephemerides Astronomicae per l'anno 1788, che descrive la progettazione e la costruzione della meridiana del Duomo di Milano.

Aste metalliche per la misura di basi geodetiche

Aste metalliche costruite nel 1788 da Giuseppe Megele, meccanico dell'Osservatorio, per la misura della base geodetica Nosate-Somma Lombardo, nell'ambito della campagna di misure per la preparazione della Carta del Milanese e del Mantovano. Sono visibili, da sinistra: la cassa di legno per il trasporto delle tre aste con i relativi binari di legno; uno dei binari, estratto dalla cassa; una delle aste, estratta dal suo binario. Le aste hanno sezione a forma di T e recano vicino alle estremità due tacche, alla distanza di due tese parigine (1 tesa = 1,949 m).

Aste metalliche per la misura di basi geodetiche (particolare)

Particolare di una delle aste metalliche di Megele per la misura di basi geodetiche, inserita nel suo binario di legno. Nella parte destra della fotografia si vede la chiave che permette di ruotare una ruota dentata posta all'interno del binario; questa si inserisce in una cremagliera ricavata nella parte inferiore dell'asta, e permette di far scorrere l'asta dentro il binario, in modo da far coincidere la tacca finale dell'asta con la tacca iniziale dell'asta successiva, nel corso della misura.

Aste metalliche per la misura di basi geodetiche (particolare)

Particolare del binario di una delle aste metalliche di Megele per la misura di basi geodetiche, in cui si vede una delle coppie di rotelle, disposte lungo la parte superiore del binario, su cui appoggia la parte inferiore dei bracci orizzontali della T delle aste, per rendere più facile il loro movimento in senso longitudinale lungo il binario.

Utilizzo delle aste geodetiche

Figura tratta da un articolo pubblicato sulle Ephemerides Astronomicae per l'anno 1794 che illustra il modo in cui venivano usate le aste per la misura di basi geodetiche.

Quadrante portatile di Megele

Quadrante portatile costruito nel 1784 da Giuseppe Megele, meccanico dell'Osservatorio. Fu uno degli strumenti per la misura di angoli utilizzato durante la campagna di triangolazione geodetica del 1788-1791 per la preparazione della Carta del Milanese e del Mantovano. Il quadrante era dotato di due piccoli cannocchiali di collimazione, ora mancanti.

Tracciato della base geodetica di Nosate-Somma Lombardo

Tracciato della linea di base Nosate-Somma Lombardo, della lunghezza di circa 10 km, misurata nell'estate del 1788 come lato di partenza per la campagna di triangolazioni per la preparazione della Carta del Milanese e del Mantovano.

Estremità settentrionale della base geodetica Nosate-Somma Lombardo

Cippo a forma di piramide che segna l'estremità nord (Somma Lombardo) della base geodetica Nosate-Somma Lombardo. Le coordinate del cippo sono: 45.662897 N, 8.719970 E. La piramide visibile oggi non è il cippo costruito originariamente dagli astronomi di Brera nel 1788, ma è un rifacimento risalente alla metà dell'Ottocento.

Particolare della Carta della Lombardia del 1796 (Milano)

Particolare della Carta del Milanese e del Mantovano del 1796, basata sulla campagna geodetica eseguita dagli astronomi di Brera nel 1788-1791: la città di Milano e dintorni.

Particolare della Carta della Lombardia del 1796 (Lecco)

Particolare della Carta del Milanese e del Mantovano del 1796, basata sulla campagna geodetica eseguita dagli astronomi di Brera nel 1788-1791: la zona intorno a Lecco.

Intestazione del primo numero delle Effemeridi di Milano (1775)

Intestazione del primo numero delle Effemeridi di Milano per il 1775, pubblicato in italiano nel 1774.

Lettera del Principe Kaunitz sulle Effemeridi di Milano

Lettera del 14 febbraio 1775 in cui il Principe Kaunitz, ministro plenipotenziario dell'impero austriaco per il Ducato di Milano, si complimenta con gli astronomi di Brera per il primo numero delle Effemeridi di Milano, e chiede che i numeri successivi siano pubblicati in latino, in modo che possa essere utilizzbile anche al di fuori dell'Italia.

Intestazione del secondo numero delle Effemeridi di Milano (1776)

Intestazione del secondo numero delle Effemeridi di Milano per il 1776, pubblicato in latino nel 1775 con il nuovo titolo di Ephemerides Astronomicae ad Meridianum Mediolanensem, secondo la richiesta del Principe Kaunitz.