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Modello ligneo originale della specola di Boscovich costruita nel 1764-65, visto da sud-est. Il modello è attualmente esposto nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
Nota: Questa immagine è di proprietà del MNST ed è necessario avere la loro autorizzazione per poterla usare.
Interno della grande sala ottagonale nel modello ligneo originale della specola di Boscovich costruita nel 1764-65. Il modello è attualmente esposto nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
Nota: Questa immagine è di proprietà del MNST ed è necessario avere la loro autorizzazione per poterla usare.
Veduta della Specola di Brera dal lato sud (Orto Botanico) riportata nell'antiporta delle Effemeridi di Milano per il 1777.
La Specola di Brera dal lato sud-ovest, nel 1872: sul lato destro è visibile la torretta di Boscovich; sul lato sinistro la torre dell'ex-campanile della chiesa di Santa Maria di Brera (torre degli Umiliati); dietro di essa, all'estrema sinistra, si vede la cupola che ospitava il telescopio riflettore di Amici, che nel 1875 fu demolita per costruire al suo posto la cupola del riflettore Merz da 8 pollici.
Immagine tratta da: G. Schiaparelli e G. Celoria, Posizioni medie per 1870,0 di 1119 stelle fino alla grandezza 7m,5, comprese fra -2° e +6° di declinazione, determinate con osservazioni fatte al circolo meridiano di Starke negli anni 1860-1872 (1901).
La Specola di Brera dal lato sud-est: sul lato sinistro è visibile la torretta di Boscovich. La fotografia non ha indicazione di data ma è stata scattata tra il 1875 (anno della costruzione della cupola Schiaparelli, visibile sul lato destro) e il 1882 (anno in cui la torretta di Boscovich fu demolita per costruire la nuova cupola per il rifrattore Merz-Repsold).
Figura tratta dalle Ephemerides Astronomicae per l'anno 1780, che illustra alcuni degli strumenti in uso all'Osservatorio a quell'epoca. Partendo da destra, si vedono: il sestante mobile di Canivet del 1765 (Fig. 1), attualmente esposto nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano; l'intelaiatura metallica che sosteneva la copertura delle quattro torrette coniche che si ergevano dalla terrazza superiore della Specola di Boscovich (Fig. 3); il telescopio Dollond-Megele da 76 mm di apertura, con il suo micrometro (Fig. 4); una macchima parallattica che non ci è pervenuta (Fig. 5).
La Carta del Milanese e del Mantovano
Particolare della Carta del Milanese e del Mantovano del 1796, basata sulla campagna geodetica eseguita dagli astronomi di Brera nel 1788-1791: la città di Milano e dintorni.
Particolare della Carta del Milanese e del Mantovano del 1796, basata sulla campagna geodetica eseguita dagli astronomi di Brera nel 1788-1791: la zona intorno a Lecco.
Schiaparelli
Fotografia di Giovanni Virginio Schiaparelli nel 1895 (dall'Archivio storico dell'Osservatorio Astronomico di Brera).
Fotografia di Giovanni Virginio Schiaparelli (dall'Archivio storico dell'Osservatorio Astronomico di Brera).
La prima mappa della superficie di Marte prodotta da Schiaparelli, basata sulle osservazioni ottenute durante l'opposizione del 1877 e pubblicata in appendice alla prima delle sette memorie lincee che l'astronomo dedicherà alla topografia del pianeta.
La seconda mappa della superficie di Marte prodotta da Schiaparelli, basata sulle osservazioni ottenute durante l'opposizione del 1879. I cerchiolini numerati che compaiono sulla mappa indicano le posizioni dei punti base, la cui posizione Schiaparelli determinò attraverso misure accurate con un micrometro filare, e che costituiscono i riferimenti per il tracciamento della topografia.
La settima e ultima mappa di Marte prodotta da Schiaparelli, basandosi sulle osservazioni ottenute durante l'opposizione del 1890. Rispetto alle mappe precendenti si può notare come il numero di "canali" sia aumentato, il loro percorso sia diventato più rettilineo, e molti di essi appaiano sdoppiati (fenomeno a cui Schiaparelli diede il nome di geminazione).
Disegni della superficie del pianeta Marte tratte dalla quarta memoria lincea di Schiaparelli, basate su osservazioni del 1884.
La copertina che La Domenica del Corriere, il settimanale del quotidiano Il Corriere della Sera, dedicò a Schiaparelli in occasione del suo pensionamento, nell'ottobre 1900. L'immagine, opera del disegnatore Achille Beltrame, ritrae l'astronomo di fianco al rifrattore Merz-Repsold, su cui è montato il micrometro filare che egli usò per le sue osservazioni di Marte e le misurazioni di stelle doppie.
Il rifrattore Merz da 8 pollici
Il telescopio rifrattore da 8 pollici (22 cm) di diametro fatto acquistare da Schiaparelli nel 1862, opera del prestigioso produttore tedesco Merz.
Veduta della cupola del rifrattore Merz da 8 pollici (a destra), ripresa da sud-sud-est. A sinistra è visibile la cosiddetta torre degli Umiliati, cioè l'ex campanile della Chiesa di Santa Maria di Brera, in cui era installato il circolo meridiano di Starke.
Immagine recente (luglio 2010) del rifrattore Merz da 8 pollici.
L'oculare e il cercatore del rifrattore Merz da 8 pollici.
Particolare del meccanismo di moto orario del rifrattore Merz da 8 pollici.
Particolare del meccanismo di moto orario del rifrattore Merz da 8 pollici.
Particolare del meccanismo di moto orario del rifrattore Merz da 8 pollici.
Particolare del meccanismo di moto orario del rifrattore Merz da 8 pollici.
Immagine recente (marzo 2014) della cupola del rifrattore Merz da 8 pollici.
Immagine recente (marzo 2014) della cupola del rifrattore Merz da 8 pollici, ripresa dalla sommità della torre degli Umiliati (l'ex-campanile della chiesa di Santa Maria di Brera).
Il rifrattore Merz-Repsold da 18 pollici
Il rifrattore Merz-Repsold da 18 pollici (49 cm) di diametro, entrato in funzione nel maggio 1886. La fotografia mostra lo strumento come si presentava attorno al 1925, nella sua cupola a Brera.
Giovanni Schiaparelli ritratto mentre osserva al rifrattore Merz-Repsold da 18 pollici.
Immagine tratta da Illustrazione Popolare - Giornale per le famiglie, N. 3, Vol. XXXVII (21 gennaio 1900).
Giovanni Celoria fotografato di fianco al rifrattore Merz-Repsold di Schiaparelli, nella sua cupola a Brera.
Fotografia della cupola del rifrattore Merz-Repsold da 18 pollici, ripresa da sud-sud-est. La cupola fu costruita (tra il 1882 e il 1886) alla sommità della facciata sud dell'Osservatorio, prospiciente l'Orto Botanico, dopo aver demolito la torretta di Boscovich, che risaliva a più di un secolo prima ed era ormai inadatta alle esigenze dell'epoca.
Un'altra fotografia della cupola del rifrattore Merz-Repsold da 18 pollici, ripresa da nord.
La cupola del rifrattore Merz-Repsold da 18 pollici.
Immagine tratta da Illustrazione Popolare - Giornale per le famiglie, N. 3, Vol. XXXVII (21 gennaio 1900).
Cupolino dell'Orto Botanico
Cupolino costruito nel 1875 nell'Orto Botanico per ospitare gli strumenti dei passaggi che dovevano servire alle campagne di longitudine e alle misurazioni di latitudine dell'Osservatorio; il cupolino fu costruito a livello del terreno per ovviare alle flessioni dell'edificio che compromettevano la stabilità del puntamento degli strumenti installati nei locali dell'Osservatorio. Alla sinistra del cupolino è visibile il palo a cui arrivavano i fili della linea telegrafica usati per la sincronizzazione degli orologi tra i diversi siti che partecipavano a una campagna di longitudine.
La cupola a fiore
La cupola a fiore, così chiamata a causa del suo meccanismo di apertura, che fa uso di quattro placche triangolari di metallo che si aprono verso l'esterno, come i petali di un fiore, scoprendo due strisce di cielo in direzione nord-sud ed est-ovest, a uso degli strumenti dei passaggi. Fu costruita nel 1957 nel luogo prima occupato dalla cupola del rifrattore Merz-Repsold, che era stata seriamente danneggiata dai bombardamenti del 1943, in occasione della partecipazione dell'Osservatorio all'Anno Geofisico Internazionale.
Particolare del meccanismo di apertura della cupola a fiore, con due dei pistoni idraulici che sollevano i quattro settori metallici che costituiscono la copertura della cupola, provocandone l'apertura. È visibile anche una delle colonne in muratura che sostengono gli strumenti dei passaggi.
Veduta dell'interno della cupola a fiore, con tre dei quattro strumenti dei passaggi che vi erano installati. Lo strumento al centro è l'Askania AP 100 che fu acquistato in occasione dell'Anno Geofisico Internazionale (1957).
Fotografia recente (marzo 2010) della cupola a fiore.
La cupola a fiore dopo l'intervento di ristrutturazione del 1995, ripresa dall'Orto Botanico (fotografia del febbraio 2011).
Letizia Buffoni (a sinistra) e Alessandro Manara (a destra) manovrano il teodolite TPR Gigas, della ditta Askania di Berlino. Si tratta di uno strumento dotato di un sistema di puntamento motorizzato che veniva usato per misurare le posizioni di satelliti artificiali al fine di calcolarne l'orbita. Lo strumento fu acquistato nel 1965, sulla scia degli studi di geodinamica e fisica terrestre inaugurati dalla partecipazione dell'Osservatorio di Brera all'Anno Geofisico Internazionale (1957).
Fotografie di strumenti
Alcuni esempi di fotografie di strumenti esposti nella galleria storica; naturalmente molte altre sono disponibili, o si potrebbero scattare alla bisogna.
Quadrante portatile costruito nel 1784 da Giuseppe Megele, meccanico dell'Osservatorio. Fu uno degli strumenti per la misura di angoli utilizzato durante la campagna di triangolazione geodetica del 1788-1791 per la preparazione della Carta del Milanese e del Mantovano. Il quadrante era dotato di due piccoli cannocchiali di collimazione, ora mancanti.
Macchina parallattica costruita dall'officina Mégnié di Parigi nel 1784. Lo strumento faceva parte della dotazione dell'osservatorio dell'astronomo veronese Antonio Cagnoli, distrutto dalle truppe francesi nel 1797; su ordine di Napoleone fu trasferito a Brera nel 1798.
Il micrometro filare Merz in dotazione al rifrattore Merz-Repsold da 18 pollici.
Strumento dei passaggi della Filotecnica Salmoiraghi (1926).
Vedute di interni
Il corridoio di ingresso dell'Osservatorio di Brera (attualmente occupato dalla galleria del Museo Astronomico) come appariva nel 1958.
Vedute panoramiche
Panorama su Milano comprendente la cupola a fiore, ripreso dalla sommità della torre degli Umiliati (l'ex-campanile della chiesa di Santa Maria di Brera).
Veduta notturna di Milano comprendente la cupola a fiore, ripresa dalla sommità della torre degli Umiliati (l'ex-campanile della chiesa di Santa Maria di Brera).
Veduta di Milano al tramonto comprendente la cupola Schiaparelli, ripresa dalla sommità della torre degli Umiliati (l'ex-campanile della chiesa di Santa Maria di Brera).
Veduta notturna di Milano comprendente la cupola Schiaparelli, ripresa dalla sommità della torre degli Umiliati (l'ex-campanile della chiesa di Santa Maria di Brera).
Veduta dell'Osservatorio di Brera da est-nord-est, ripresa dal tetto di un palazzo vicino.
Veduta di Milano (con l'Osservatorio di Brera), ripresa dal tetto di un palazzo vicino in direzione est-nord-est.
Veduta del Duomo, ripreso dalla sommità della torre degli Umiliati (l'ex-campanile della chiesa di Santa Maria di Brera).
Veduta del Duomo, ripreso dalla sommità della torre degli Umiliati (l'ex-campanile della chiesa di Santa Maria di Brera).
Veduta notturna del Duomo, ripreso dalla sommità della torre degli Umiliati (l'ex-campanile della chiesa di Santa Maria di Brera); sulla sinistra è visibile la cupola a fiore.
Veduta notturna del Duomo, ripreso dalla sommità della torre degli Umiliati (l'ex-campanile della chiesa di Santa Maria di Brera); sulla sinistra è visibile la cupola a fiore.
Panorama su Milano sullo sfondo delle Alpi, ripreso dalla sommità della torre degli Umiliati (l'ex-campanile della chiesa di Santa Maria di Brera); sulla sinistra è visibile la cupola a fiore.
Merate: la fondazione
Fotografia dell'edificio principale di Villa San Rocco prima della sua conversione a sede dell'Osservatorio.
Un interno dell'edificio principale di Villa San Rocco prima della sua conversione a sede dell'Osservatorio.
S. A. R. Umberto di Savoia, Principe di Piemonte, giunge a Merate per la cerimonia di inaugurazione della nuova sede dell'Osservatorio.
Merate: il riflettore Zeiss
Posa delle fondamenta della cupola del riflettore Zeiss a Merate.
Costruzione della cupola per il riflettore Zeiss a Merate.
Una fase del montaggio del riflettore Zeiss a Merate (27 luglio 1926); all'estrema sinistra si vede Emilio Bianchi, direttore dell'Osservatorio.
Una fase del montaggio del riflettore Zeiss a Merate (5 agosto 1926); all'estrema destra si vede Emilio Bianchi, direttore dell'Osservatorio.
Una fase del montaggio del riflettore Zeiss a Merate.
Una fase del montaggio del riflettore Zeiss a Merate.
Il riflettore Zeiss nella sua cupola a Merate.
Lo strumento principale installato nella sede osservativa di Merate alla sua fondazione (1925) fu un riflettore Zeiss del diametro di 102 cm, allora il più grande telescopio italiano, acquisito in conto di riparazione dei danni di guerra dalla Germania.
Particolare del riflettore Zeiss di Merate: al fuoco Cassegrain è montato lo spettrografo in dotazione (anch'esso prodotto dalla Zeiss).
Un'altra immagine del riflettore Zeiss di Merate.
Il telescopio Zeiss in fase di costruzione nelle officine della Zeiss di Jena.
Fotografia recente (giugno 2021) del riflettore Zeiss di Merate.
Fotografia recente (febbraio 2011) della cupola del riflettore Zeiss a Merate.
Merate: il rifrattore Merz-Repsold
Posa delle fondamenta della nuova cupola per ospitare a Merate il rifrattore Merz-Repsold di Schiaparelli, trasferendolo dalla sede di Brera (1935).
Le fondamenta della nuova cupola per il rifrattore Merz-Repsold a Merate.
Ultime fasi della costruzione della nuova cupola per il rifrattore Merz-Repsold a Merate (1935).
Installazione della colonna del rifrattore Merz-Repsold nella nuova cupola di Merate.
Il rifrattore Merz-Repsold installato nella nuova cupola appositamente costruita a Merate.
Il rifrattore Merz-Repsold installato nella nuova cupola a Merate.
La nuova cupola del rifrattore Merz-Repsold a Merate.
Il rifrattore Merz-Repsold installato nella sua nuova cupola a Merate.
Il rifrattore Merz-Repsold installato nella sua nuova cupola a Merate.
Merate: il riflettore Ruths
Alla metà degli anni '60 il rifrattore Merz-Repsold da 49 cm fu mandato in pensione e venne sostituito da un nuovo riflettore da 137 cm, il Ruths, di costruzione interamente italiana. Il nuovo telescopio fu installato nella stessa cupola del Merz-Repsold, opportunamente modificata, ed entrò in funzione nel 1968.
Il riflettore Ruths installato nella sua cupola (precedentemente utilizzata per il rifrattore Merz-Repsold).
Lo specchio del riflettore Ruths (del diametro di 137 cm) era di concezione avveniristica per l'epoca: era fatto di alluminio pieno, ricoperto dal lato riflettente da una lega di nichel-fosforo per indurirlo e renderlo adatto alla lavorazione ottica. La fotografia mostra lo specchio in fase di lavorazione presso le Officine Molinari di Genova il 6 agosto 1966, alla presenza del suo progettista, l'ing. Glauco de Mottoni y Palacios (a destra).
Fotografia recente (giugno 2021) del riflettore Ruths; attualmente lo strumento è utilizzato soprattutto per serate di osservazione del cielo per il pubblico.
Fotografia recente (febbraio 2011) della cupola del riflettore Ruths a Merate.
Merate: astrometria, geodesia e misura del tempo
Le apparecchiature usate per una campagna di longitudine a Merate (probabilmente attorno al 1930). Sono visibili: sulla destra, lo strumento dei passaggi Bamberg; sulla sinistra, l'apparecchio radio che serviva per la trasmissione e la ricezione dei segnali per la sincronizzazione degli orologi tra i diversi osservatori che partecipavano alla campagna. La persona a sinistra è Emilio Bianchi, direttore dell'Osservatorio.
Questo circolo meridiano, costruito dalla ditta tedesca Ertel nel 1872, era originariamente in dotazione all'Istituto Idrografico della Marina di Genova; l'Osservatorio di Brera lo acquistò di seconda mano nel 1924, installandolo in un padiglione appositamente costruito. Fu utilizzato principalmente per la determinazione del tempo astronomico con misure di transiti stellari. Sul bordo destro della fotografia sono visibili l'orologio a pendolo e il cronografo registratore utilizzati per la misura dei tempi dei transiti stellari.
Lo strumento dei passaggi Bamberg installato all'interno del suo cupolino a Merate. Fu acquistato nel 1924 in conto riparazioni danni di guerra. Nella fotografia sono visibili anche l'orologio a pendolo (a destra) e il cronografo registratore (a sinistra) che erano utilizzati con lo strumento.
Un orologio a pendolo Riefler installato in uno dei cupolini che contenevano strumenti astrometrici.
Quadro di controllo con la strumentazione usata a Merate (all'inizio degli anni '70) per la determinazione del tempo astronomico e ricerche correlate: si tratta in gran parte di dispositivi per la trasmissione, ricezione ed elaborazione di segnali radio, per il controllo degli orologi locali (a pendolo, al quarzo e atomici) e degli strumenti dei passaggi. Parte di questa strumentazione proviene dalla sede di Brera, dove precedentemente era attivo un centro di ricerca simile, che però fu chiuso nel 1969 quando il suo direttore, Edoardo Proverbio, si era trasferito a Cagliari. Questo quadro era installato nella stanza che fino a pochi anni fa era lo studio di Citterio.
Lo strumento dei passaggi Askania AP 100 installato in uno dei cupolini della sede di Merate. Lo strumento, acquistato nel 1955, era stato installato nella cupola a fiore della sede di Brera e lì usato fino al 1970, quando era stato trasferito a Merate.
Merate: laboratori e attrezzature
L'officina meccanica della sede di Merate.
Il laboratorio di elettronica di Merate.
L'obiettivo di un telescopio riflettore viene estratto dalla campana a vuoto al termine del processo di alluminatura. A destra, in piedi, Francesco Zagar.
Merate: il parco e gli edifici
Veduta del parco della sede di Merate dell'Osservatorio, con le cupole del riflettore Zeiss (a destra) e del rifrattore Merz-Repsold (a sinistra).
Il cancello di ingresso della sede di Merate dell'Osservatorio.
L'edificio dell'Osservatorio di Merate (ex Villa San Rocco) in una cartolina.
Il nuovo edificio dell'Osservatorio di Merate, inaugurato nel 1951: al suo interno vennero trasferiti gli uffici e i laboratori, mentre l'edificio della vecchia Villa San Rocco fu destinato alle abitazioni degli astronomi.