Ricognizione del patrimonio storico moderno dell'Osservatorio Astronomico di Brera
Scheda no. 354

Numero di inventario:
354
Denominazione:
Goniometro per la misura delle divisioni di cerchi graduati
Dimensioni:
13.0(w) ☓ 6.2(p) ☓ 2.8(h)
Collocazione originaria:
Merate, edificio principale, primo piano, studio di Marco Scardia e Pietro Broglia (581)
Collocazione attuale:
Brera, stanza ex-UniMI (18) (posizione A3)
Fotografie:

Scatola chiusa con foglietto di annotazioni di Pietro Broglia Lo strumento nella sua scatola Visione d'insieme (lato superiore) in posizione di riposo Visione d'insieme (lato inferiore) Particolare della lancetta sul lato inferiore Modo di usare il misuratore

Descrizione:
Strumento per la misura di piccoli angoli (fino a circa 9.5 gradi). Consiste in una coppia di piastre di ottone montate una sopra l'altra in modo che rimanga tra di esse uno spazio vuoto, entro cui si muove una lancetta che ruota attorno a un perno. La lancetta può essere mossa ruotando una manopola che si trova sopra la piastra superiore. L'angolo di rotazione della manopola è proporzionale all'angolo di rotazione della lancetta; la posizione della manopola può essere letta per mezzo di un indice e di una scala graduata incisa su una corona circolare metallica. Le divisioni della scala graduata corrispondono a una variazione di un decimo di grado nell'inclinazione della lancetta. La lancetta è dotata di una molla che normalmente la mantiene nella posizione corrispondente alla sua massima apertura, per cui per eseguire la misura occorre tenere ferma la manopola nella posizione desiderata. La lunghezza totale della lancetta (a partire dal centro del suo perno) è di 11.97 cm. La posizione dello zero dell'indice della manopola può essere regolata svitando una piccola rotella dal bordo zigrinato posta sopra la manopola.
Note di Pietro Broglia.

È contenuto in una scatoletta di cartone che ricopia la sagoma del piccolo strumento. Verosimilmente è ricondicibile a Carlini e a Francesco Grindel. Scrive infatti Schiaparelli: «[Carlini] divise colle proprie mani il lembo argenteo nuovamente adattato al settore equatoriale di Sisson. In generale egli ebbe molta inclinazione alle operazioni meccaniche, in cui trovava sollievo alla mente stanca dalle continue e profonde meditazioni.»

Nel Sommario dei lavori fatti nella Specola negli anni 1852-1856 si legge poi:

  • Carlini 1855: «Verificazione delle antiche divisioni del Settore equatoriale di cinque piedi di raggio e nuova divisione eseguita di propria mano su lamina d'argento di 2 in 2 minuti con nonio che dà quattro secondi d'arco.»
  • Francesco Grindel 1855: «Arco in lamina d'argento aggiunto al Settore equatoriale ed assistenza alla divisione di esso.»
  • Carlini 1856: «Operazioni al comparatore a microscopi per preparare i campioni metrici richiesti dall'Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti.»
Stato di conservazione:
Buono.
Bibliografia: