Ricognizione del patrimonio storico moderno dell'Osservatorio Astronomico di Brera
Scheda no. 340

Numero di inventario:
340
Denominazione:
Parte terminale di tubo di cannocchiale (camera lucida?)
Dimensioni:
6.6(d) ☓ 13.7(l)
Collocazione originaria:
Merate, edificio principale, primo piano, studio di Marco Scardia e Pietro Broglia (581)
Collocazione attuale:
Brera, stanza ex-UniMI (18) (posizione A1)
Fotografie:

Veduta dal lato del foro circolare Veduta dal lato della finestra rettangolare Veduta dal lato della finestra rettangolare Veduta di sbieco Veduta dal lato dell'estremità aperta Veduta dal lato della culatta Cilindro con madrevite sporgente dal centro della culatta Particolare della vite laterale (1) Particolare della vite laterale (2) Particolare della vite laterale (3) Particolare della vite laterale (4) Punta della vite laterale che sporge all'interno del tubo Montaggio sul tubo di cannocchiale descritto alla scheda 339. Ipotesi A: finestra con foro circolare in alto Montaggio sul tubo di cannocchiale descritto alla scheda 339. Ipotesi A: finestra con foro circolare in alto Montaggio sul tubo di cannocchiale descritto alla scheda 339. Ipotesi A: finestra con foro circolare in alto Montaggio sul tubo di cannocchiale descritto alla scheda 339. Ipotesi A: finestra con foro circolare in alto Montaggio sul tubo di cannocchiale descritto alla scheda 339. Ipotesi B: corrispondenza del foro singolo sulla flangia con il foro filettato sul tubo Montaggio sul tubo di cannocchiale descritto alla scheda 339. Ipotesi B: corrispondenza del foro singolo sulla flangia con il foro filettato sul tubo

Descrizione:
Parte di strumento ottico, probabilmente parte terminale di un cannocchiale costruito per qualche applicazione particolare. Si tratta di un cilindro in ottone che da un'estremità è aperto e termina con un bordo che doveva essere inserito nel tubo che costituiva il resto dello strumento. Il tratto destinato a essere inserito ha una lunghezza di 19.5 mm e termina con un anello di battuta in rilievo; sulla sua circonferenza sono ricavati tre fori filettati spaziati di circa 120° tra di loro, a una distanza di 13.1 mm dal bordo libero del tubo. Circa a metà tra due di questi fori, ma più vicino (5.5 mm) al bordo, è presente un altro unico foro, anch'esso filettato.

L'altra estremità del tubo è chiusa da una culatta, fusa insieme al corpo del tubo senza soluzione di continuità, dal cui centro sporge verso l'esterno un cilindro, lungo il cui asse è ricavata una madrevite di grosso calibro (diametro interno 7.5 mm).

Sulle pareti della parte centrale del tubo sono ricavate due finestre contrapposte. Da una parte una grande apertura rettangolare, circondata da quattro fori filettati. I segni sulla superficie del metallo dimostrano che su questa apertura doveva essere fissato, per mezzo di quattro viti, un altro pezzo, ora mancante. Dalla parte opposta a questa finestra c'è un'altra apertura, con uno smusso e un bordo su cui è avvitata una piastra metallica rettangolare, dipinta esternamente in nero, che reca al centro un grosso foro circolare.

Sulla parete del tubo intermedia tra le due finestre c'è un foro filettato entro cui si avvita una grossa vite dotata di un fermo, avvitabile separatamente per mezzo di un dicso dal bordo zigrinato. La vite termina all'interno del tubo con una punta smussata che evidentemente serviva a premere e a tenere bloccato qualche dispositivo.

Il raccordo presente all'estremità aperta di questo pezzo si inserisce abbastanza bene nel tubo di cannocchiale descritto alla scheda 339, nell'apertura all'estremità opposta all'attacco dell'obiettivo, tanto da far pensare che i due pezzi facessero parte dello stesso strumento (in realtà per inserire un pezzo nell'altro occorre esercitare una certa forza). Anche la posizione dei tre fori corrisponde. In entrambi i casi i fori sono spaziati di circa 120° tra di loro; nel pezzo descritto in questa scheda la distanza di ciascuno dei tre fori dalla battuta in rilievo è di 6.4 mm, che corrisponde alla distanza di 6.2 mm tra i tre fori filettati e l'estremità del tubo della scheda 339.

I fori per le viti sono messi in posizione tale che è possibile montare la parte terminale in modo che la sua finestra rettangolare sia allineata con la barra di ottone del tubo del cannocchiale (che verosimilmente era rivolta verso il basso); questa possibilità di montaggio è illustrata nelle fotografie come ipotesi A. Tuttavia, se si montano i pezzi in questo modo, il quarto foro (filettato) presente sul raccordo della parte terminale e il quarto foro (passante) all'estremità del tubo principale risultano sfasati di 120°; ad entrambi corrisponde una parte piena dell'altro pezzo, cosicché risultano inutilizzabili. Per realizzare la corrispondenza tra questi due fori occorre montare la parte terminale ruotata di 120° rispetto alla configurazione precedente (nelle foto, ipotesi B), ma in questo modo la finestra con foro rotondo della parte terminale risulta essere orientata a un angolo di circa 60° rispetto alla barra di ottone del tubo principale, una configurazione piuttosto improbabile.

Stato di conservazione:
Buono.