C’era una volta, non molti anni fa, una città magnifica, una delle più belle al mondo. La bellezza di questo paese era il vanto dei suoi numerosi cittadini; loro, naturalmente non sapevano che tra non molto, a poca
distanza dalla Terra, sarebbe arrivata una
nebulosa planetaria ad una velocità supersonica.
Un vento velocissimo avrebbe sicuramente alzato il livello del mare inondando le città o addirittura interi stati circostanti, avrebbe potuto spazzare via il sole caldo, le nuvole e le luminose stelle, e lo splendore di quel posto sarebbe stato un ricordo lontano.
Tutto questo l’avevano scoperto degli scienziati che osservavano l’universo, quando apparve sullo schermo una macchia marrone chiaro che si muoveva a grandissima velocità.
La distruzione della parte centro-ovest del mondo sarebbe giunta tra 48h 37’ 08’’
I presidenti delle diverse nazioni del mondo fecero un discorso alla popolazione invitando tutti ad allontanarsi dalla propria città con qualsiasi mezzo.
Molti decisero di utilizzare come mezzo di trasporto l’auto, altri le moto o addirittura l’ultimo treno che poteva portarli a destinazione.
Gran parte del mondo era agitata, ma la
nebulosa planetaria non si poteva fermare. Le strade erano bloccate, i treni affollati e alcuni incidenti bloccavano ancor di più i diversi percorsi stradali.
La situazione che si prospettava non era sicuramente felice, anzi tutti erano nella disperazione, non potendo fare niente.
In un secondo momento la NASA avrebbe lasciato far partire i suoi razzi speciali che potevano portare più di 100 persone circa ciascuno.
Le strade diventarono un deserto immenso e la gente cambiò direzione tornando indietro per salvarsi con dei potenti missili.
Mancavano appena 31h 02’ 06’’ al disastro più totale e tutti si chiedevano se sarebbero riusciti a partire per mettersi in salvo.
Era pronto al lancio il missile n° 5; già navigavano nello spazio contenti più di cinquecento persone che erano scampate la pericolo, ma sulla Terra ne erano rimaste ancora 900 da salvare..
Il tempo era quasi giunto al termine, tutto in 16h 00’ 04’’, mentre l’intero stato pregava perchè tutto potesse finire bene.
Dopo altre 9 ore erano partite ben tre mezzi spaziali, mentre ancora un centinaio di persone rischiava la vita, tra questi soprattutto anziani.
Il termine sarebbe arrivato tra 5h 01’ 70’’: ce l’avrebbero fatta! Infatti fu proprio così, perchè alla scadenza mancavano appena due ore, ma ormai non c’era più nessun pericolo.
Molto lentamente questa immagine scomparve, tutto si fermò e diventò nero; quando vidi una sagoma femminile davanti a me.
C’era la calma in quella stanza e la persona femminile era semplicemente la mamma di Katie.
Tutto quel movimento era solo un sogno.