Molti miliardi di anni fa, Marte era un pianeta molto simile alla Terra: c’erano laghi, fiumi, boschi, foreste, animali ...e anche l’uomo.
Gli esseri umani abitavano questo pianeta già da tantissimi anni ed erano molto avanzati tecnologicamente: avevano già inventato macchinari di ogni genere, auto volanti, robot, navicelle spaziali, edifici enormi, ecc. Quasi tutte le invenzioni dell’uomo erano fatte di metallo.
L’uomo visse indisturbato per milioni di anni fino a quando gli asteroidi che orbitavano intorno a Marte iniziarono a piombare su questo pianeta per un anno intero, distruggendo ogni cosa; durante questo periodo l’uomo si nascose in apposite costruzioni “anti-meteoriti” costruite con un materiale resistentissimo.
Finito questo anno infernale, gli uomini, aiutati da robot specializzati, ricostruirono le città e i macchinari.
Ma il peggio non era ancora passato: pochi anni dopo, il pianeta non fu tempestato solo da asteroidi, ma fu colpito anche da turbini e cicloni provenienti da Giove e da tempeste turbolente provenienti dal pianeta Terra, che allora era del tutto sconosciuto dall’uomo. L’azione di tutti questi fenomeni distrusse l’atmosfera allora presente su Marte, costringendo gli abitanti del pianeta ad indossare caschi che fornivano l’ossigeno.
Però, a causa dei potentissimi cicloni e turbini provenienti da Giove, Marte iniziò a roteare così velocemente che l’uomo, non potendo contrastare lo forza di questi fenomeni, venne scaraventato sul pianeta più vicino: la Terra.
Essendo stati scaraventati su questo pianeta con tanta violenza, gli umani furono colpiti da una terribile amnesia tanto che nessuno si ricordava chi era e che cosa era; l’uomo si dimenticò anche di tutte le sue grandiose invenzioni e dovette ricominciare tutta la sua storia fin dalle origini.
Intanto, su Marte, le piogge, a differenza dei cicloni e dei turbini, continuavano a persistere arrugginendo tutti gli oggetti e tutte le costruzioni di metallo.
Pochi anni dopo, le piogge cessarono, permettendo agli oggetti arrugginiti di sgretolarsi ricoprendo di ruggine il pianeta Marte che, in seguito, venne soprannominato dall’uomo il
“pianeta rosso”.