Storia di Sole

La piccola Sole si chiamava così perché, il giorno che era nata, era sorto per la prima volta il Sole.
A quei tempi la gente viveva alla luce della Luna, che illuminava tutto ed era fonte di energia. Così la gente di allora cominciò a sviluppare una sottile pelle bianco latte, perché la Luna era pallida ed era l’unica fonte di luce. Durante la notte la Luna spariva dietro le nuvole, oscurando tutto il cielo, e la gente era costretta ad andare a dormire presto. I bambini, candidi e brillanti nell’oscurità, dormivano nei loro lettini di legno, e gli adulti, fosforescenti di luce lunare, riposavano seduti in poltrona prima di andare a sdraiarsi per dormire. Durante il giorno i vecchi fumavano la pipa seduti davanti alla porta di casa e i bambini giocavano all’aperto. Un giorno, però, gli umani capirono che avevano bisogno di altre creature, perché erano soli, piccoli, mingherlini, bianchi ed esili, dato che mangiavano solo l’Erba Lunare, ciuffi d’erba verde smeraldo con delle foglioline bianco latte.
Un giorno, il ventre di una delle donne incinte del paese cominciò a brillare. E brillava e brillava e brillava così tanto che il bagliore quasi l’accecava. La pancia della donna entro pochi mesi si gonfiò rapidamente. Un giorno la donna si accorse che la pancia era così grassa da toccare terra, ed il peso era tale che le gambe si piegavano sotto di esso: la pancia aumentò di volume, dopodiché la donna partorì. Per primo uscirono coppie di ogni animale esistente, e per ultimo una bambina deliziosa, una neonata con un grosso, brillante faccione rotondo e giallo. La donna appoggiò la bimba a terra perché scottava: e la bimba gemette, felice.
La bambina crebbe presto. Intanto la gente era preoccupata per l’estinzione delle creature: infatti, senza il sole, esse cominciavano a dimagrire rapidamente; molti animali si accasciavano a terra senza forze, altri avevano scarse cucciolate i cui membri erano gracili e cagionevoli.
Un giorno Sole compì tredici anni. Il suo corpo si ingrandì e si arrotondò, e un giorno dal suo ombelico scaturì un fascio di luce dorata, che poi si arrotolò in una sfera gassosa. La ragazza poi soffiò finché la palla infuocata volò in cielo. La chiamò Sole. Il Sole brillava di giorno, riscaldando la Terra e illuminando il suolo, permettendo a nuove piante di prendere posto sulla Terra. Gli animali cominciarono a crescere di numero e di stazza: gli esseri umani persero il loro candore e divennero alcuni del color del pane ben cotto, altri color melassa, altri diventarono come il mogano, altri come l’ebano, e altri rimasero bianchi.
La vita scorreva felice e gli animali si rigeneravano, formando nuove creature. Gli umani svilupparono grandi e complesse civiltà, fino ad arrivare ai giorno nostri, dove pochi rammentano ancora i tempi in cui i nostri antenati vivevano alla luce della Luna.

Brenda Lee Intignano

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