Un giorno, il cane
Solero, che
era un grande calciatore, partecipò ad una gara che sarebbe
stata vinta da chi avesse fatto il tiro più forte, spingendo il
pallone più in alto.
Nel paese in cui abitava
Solero, anche gli oggetti che noi oggi
consideriamo inanimati avevano vita propria: si nutrivano, si
muovevano, dormivano.
All’idea di poter vincere la gara e diventare famoso,
Solero si
esaltò: prese un pallone arancione e tirò talmente forte
e talmente in alto che il pallone, che viaggiava a velocità
supersonica, non si fermò più, finché raggiunse un
campo di asteroidi.
Il pallone divenne incandescente per la velocità a cui aveva
viaggiato e, siccome aveva tanta fame, si mangiò tutti gli
asteroidi, diventando gigantesco: non poteva più tornare sulla
Terra, ormai troppo piccola per lui!!
Perciò, si fermò in cielo: durante il giorno restava
sveglio e durante la notte si riposava.
Fu così che il sogno di
Solero si avverò e lui
divenne famoso: gli astronomi, infatti, chiamarono
Sole
il pallone di
Solero, in onore del grande cane-calciatore che
aveva vinto la gara!