Il pallone di Dippo
Ciao ragazzi! Questo breve racconto che state per leggere narra la mia vita, la vita di un bradipo, l’animale più lento del mondo, ma anche il più intelligente!
Mi chiamo Dippo e, se non ve ne siete ancora accorti, vi dico che siamo nella Preistoria. Ho elaborato un prototipo di razzo capace di farmi girovagare nello spazio in modo da salvarmi dall’Era Glaciale.
E’ bellissimo, grandissimo, comodissimo e tutto rosso.
Oh! Finalmente ho finito il mio capolavoro! Ora prendo due pietre focaie, accendo il mio gioiellino e me ne vado… Più tardi… Dopo cinque minuti dalla partenza vedo dall’alto del cielo la mia dolce casetta diventare sempre più piccola. Dopo altri 10 minuti sono già nello spazio, la terra appare minuscola ed io ho bucato lo strato di ozono. Questa però è un’altra storia e si dovrà raccontare un’altra volta (ho letto “La Storia Infinita”… Sono un bradipo colto!).

Ancora più tardi…

Ormai sono passati parecchi giorni da quando sono in viaggio (così tanti che non li ricordo neanche!) e tutte le stelle non sono più affascinanti come prima, ma solo monotone. L’unica meravigliosa è quella palla rossa su cui mi sto dirigendo.

Dopo cinque giorni…

Con soddisfazione sono già arrivato sulla palla rossa. Che pace! Sono da solo, con tutto quello spazio a mia disposizione e senza nessuno che mi prenda in giro. Quel pianeta è così bello che decido di dargli un nome. Lo chiamo “Il pallone di Dippo” (anche se tutti lo chiameranno “Marte, il Pianeta Rosso”). Mi sono costruito anche un veicolo con cui esplorare il pianeta, ma mi inizio ad annoiare perché tutto è desertico e non c’è nessuno con cui fare amicizia. Mi annoio a tal punto che sento voci inesistenti; ma un brutto giorno sento delle vere voci provenienti dall’altra parte del pianeta. Appartengono a due brutti ceffi, verdi, con tre occhi, orecchie piccolissime, una voce buffissima e un’antenna sulla testa. Mi guardano e dicono: “US OTSEUQ ATENAIP NON E’ C’ ETNEIN A ETRAP LEUQ OSOC! OLOMAIDNERP E OLOMAIZZILANA!” (solo in un secondo momento capisco che le parole sono pronunciate al contrario rispetto a quelle terrestri). Mi caricano successivamente su una “cosa” che chiamano “OCSID ETNALOV” e mi portano su un piccolo pianeta di nome “ENOTULP”, dove mi analizzano con un grosso scanner ad altissima tecnologia. Poi, chiacchierando tra di loro con quella voce buffissima, dicono: “TSEUQ’ ELAMINA E’ NU OPIDARB ALLED ARRET! OLOMAITROPIR LUS OUS ATENAIP!”.
E così, senza pensarci due volte, mi chiudono in una navicella con destinazione “Terra”; ma, purtroppo per loro, io riesco a sabotarla con indirizzo “Marte”, ossia “Il pallone di Dippo”.
Evviva! Sono riuscito a sfuggire all’Era Glaciale!!
Senza accorgermene, però, anche il mio pianeta diventa sempre più freddo e finisce per ghiacciare tutto… Anche me!

75.000 anni più tardi…

Siete ancora voi?!? Finalmente sono riuscito a trovare un amico! Si chiama Spirit ed è un robot! Quando sono stanco mi sdraio sulla sua liscia piattaforma e prendo il sole (forse è per questo che il robot non manda più messaggi sul mio pianeta). Hanno trovato anche dell’acqua ghiacciata, di recente… Io, invece, non sono ancora stato trovato!

Federico Rizzardini

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